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relazioni politiche, dal quartiere al mondo

Può esserci un po’ di senno in questa follia?

29 Agosto 2019
di Alberto Leiss


Ieri il server sul quale funziona questo sito ha avuto alcuni problemi tecnici, si spera ora risolti. Un pensierino sulla pazza crisi italiana lo postai su facebook e lo ripeto qui sotto.
Le novità di oggi mi sembrano due: il discorso di Conte, con una serie di buone intenzioni. Sento già le obiezioni: parole, e poi di buone intenzioni è lastricata la strada dell’inferno. Certo, ma se mancano persino le buone intenzioni all’inferno si arriva di sicuro… L’altra notizia, assai più preoccupante, è la decisione del premier inglese Johnson di chiudere il Parlamento della più antica democrazia del mondo perchè non lo intralci nella sua ossessione di arrivare alla Brexit in qualsiasi modo. Mi auguro che la protesta democratica inglese vinca e che anche la parabola di quest’uomo finisca rapidamente. La cosa ci riguarda anche perchè forse rivela plasticamente quanto l’ideologia sovranista possa degenerare rapidamente in scelte apertamente illiberali e autoritarie. Un argomento per sperare che il nascente governo possa aiutare a sconfiggere questa ideologia, anzichè rafforzarla se darà l’impressione di essere davvero solo una operazione di potere per – come si usa dire – “non perdere la poltrona”.
Una via meno lastricata di insidie potrebbe essere quella di trovare una sponda un po’ più solida nei sindacati che sono in cerca di una strategia unitaria efficace. Tenendo anche conto che molti iscritti della stessa Cgil di Landini sono, o sono stati, anche elettori dei 5 Stelle e della Lega.

Può esserci un po’ di senno in questa follia?

Dunque ci si aspetta, tra oggi e domani, un incarico a Conte per un governo non più gialloverde ma giallorosso.
L’ultimo “granello di sabbia”, che potrebbe inceppare l’ingranaggio, sarebbero le ambizioni di Di Maio, e il proposito, da lui ribadito, che alla fine deciderà comunque un voto sulla piattaforma Rousseau.
Altro che “sgarbo istituzionale”! Ecco la democrazia dei grillini: il click di qualche migliaio di persone su un sito privato valgono più del voto di parlamentari della Repubblica, eletti da milioni di cittadini. (Ma l’accettazione piena della democrazia rappresentativa non era una delle cinque pre-condizioni di Zingaretti? Vedremo che ne pensa Mattarella…).
Il fantasma di un ruolo femminile – la prima donna premier! – è apparso e subito svanito. Vago sintomo, semmai, della cattiva coscienza di una sempre più ingombrante “questione maschile”: la politica italiana resta nelle mani di alcuni giovani maschi che definirei scriteriati. Da Salvini a Di Maio, a Renzi, ma l’elenco potrebbe continuare. E il Conte bis, se nascerà, si annuncia quasi del tutto monosessuato.
Non era meglio votare? Pur mettendo nel conto la possibile vittoria della destra capitanata da Salvini?
La Lega è uno strano partito. L’estremismo e il linguaggio strafottente e violento, razzista, del suo attuale capo si mischiano con una ormai antica, e per certi versi persino moderata, attitudine amministrativa.
Quanto a autoritarismo proto-fascista, anche i 5 stelle non scherzano: la miscela di giustizialismo, scelte disumane condivise contro i migranti, spocchia, antipolitica, settarismo, linguaggio volgare e aggressivo che così spesso li caratterizza è per certi versi più insidiosa delle aperte citazioni del Duce da parte del Truce. E’ coperta dal movimentismo ambientalista e “sociale” (ma non scordare mai che il vero fascismo fu inventato da un socialista, e che nazismo è contrazione di “nazional-socialismo”).
Può esserci del senno, allora, in questa follia? A parte l’umana propensione a mantenere il potere o a riprenderselo grazie al balordo errore di un avversario?
I 5 stelle – si dice come si disse all’epoca di Berlusconi – vanno “costituzionalizzati”. Soprattutto – come ripete Bersani – bisogna rivolgersi con fatti concreti all’elettorato disperso del MoVimento e del Pd. E sia. Ma un argomento più forte, lasciando perdere il singolare endorsement di Trump per Giuseppi Conte (secondo quest’ultimo – ha scritto Tommaso Labate sul Corriere – li lega un sarto napoletano…), è che un’Italia nelle mani di Salvini e C. , che trafficano in soldi e idee politiche con Putin e continuano a alludere all’uscita dall’Euro, è effettivamente un rischio per tutti, mentre avanza una nuova recessione e l’Europa Unita, insidiata dai sovranismi fascistoidi, traballa di fronte alla Brexit, e a un mondo in cui dominano cinesi, americani e russi, con molti focolai di guerra molto vicini a noi.
Giuliano Ferrara, l’”inventore” del gaddiano Truce, ha molto apprezzato le dichiarazioni del segretario CGIL Landini: il suo endorsement per Conte è arrivato prima di tutti, e scommette sulla ripresa di attenzione per gli obiettivi ragionevoli dei sindacati ora uniti.
Infine, stranamente e repentinamente, le diverse sinistre in perenne dissidio tra loro si sono riappacificate contro il pericolo di destra. Che ne nasca una riflessione condivisa e un po’ più seria su tutto quello che è stato pensato male e fatto peggio negli ultimi decenni?
La speranza è debole, ma come si sa è l’ultima a morire.

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