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relazioni politiche, dal quartiere al mondo

L’orrore, la speranza e le donne israeliane e palestinesi

20 Ottobre 2023
di Fulvia Bandoli

Donne ebree e palestinesi insieme per la pace.

Sottoscrivo ogni riga della riflessione di Paolozzi , “dobbiamo lasciare che l’orrore ci spacchi il cuore ogni volta che si manifesta. E piangere dopo ogni orrore senza fare distinzioni”. Credo sia indispensabile se vogliamo restare umane e umani.
Eppure viviamo di opinioni e di relazioni (che a volte si consolidano o si rompono in mille pezzi anche a causa di idee diverse sulla realtà che ci circonda o sulle guerre che si combattono). Ricostruire il contesto per me ha un valore. Mentre stabilire i torti o le ragioni ce l’ha assai meno, perché a seconda dei momenti, stanno sia da una parte che dall’altra. Quando vengono trucidati civili nella notte nei Kibbutz o tanti ragazzi e ragazze durante una festa o quando muoiono civili malati dentro un ospedale a causa di una bomba o tante persone nelle loro case, siamo di fronte all’orrore. Mentre ricostruire il contesto credo serva a non perdere tutte le speranze, e quei principi che ci tengono insieme come genere umano. Per me il primo è che su questo pianeta ogni popolo abbia Terra e Libertà, che nessuna persona o popolo debba vivere in prigionia o sotto la minaccia continua per la sua esistenza.
“Dopo oltre 100 anni di conflitto, gestito per la maggior parte da uomini, le donne israeliane e palestinesi dicono “basta” e guidano un’azione coraggiosa e mirata, pianificata e coordinata in modo che i leader di entrambe le parti avviino i negoziati nel 2023 per la pace allo scopo di raggiungere un accordo onorevole e reciprocamente accettato per porre fine al conflitto».
È solo un passaggio dell’accordo di partenariato sottoscritto alcuni mesi fa da Women Wage Peace (WWP), israeliana, e Women of the Sun (WOS), palestinese, attive ognuna nella propria realtà e alleate in iniziative comuni. Può sembrare paradossale parlarne adesso, mentre orrore, rancore e vendetta hanno già raggiunto livelli atroci. Eppure forse proprio per questo è l’unica cosa da fare. Benché inascoltate e misconosciute, le associazioni israeliane e palestinesi che da decenni operano con la nonviolenza sono tante e io credo siano l’unica speranza che ci resta.
Israeliani e palestinesi sono due popoli e devono poter diventare due Stati sicuri e liberi. Chi dice che non potrà mai accadere sta teorizzando l’eliminazione di uno di questi due popoli. Le donne israeliane e palestinesi che ho citato prima non accettano questa logica aberrante.

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