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relazioni politiche, dal quartiere al mondo

Fermiamo la guerra! La manifestazione pacifista a Roma e l’appello della Magnolia

5 Marzo 2022

Ho partecipato alla manifestazione per la pace organizzata oggi a Roma dalla Rete Pace e disarmo. Ho visto sfilare il corteo molto variopinto per quasi due ore lungo via Cavour, diretto a piazza S.Giovanni. Più di 200 associazioni e gruppi hanno aderito e le persone erano sicuramente diverse decine di migliaia. Dalla Cgil all’Anpi, passando da Arci, Amnesty International, Un ponte per, le Acli, le donne di Non una di meno, la Casa delle donne di Roma, molti gruppi studenteschi, la Comunità di S. Egidio, partiti come Rifondazione comunista e Sinistra italiana, ma anche alcuni rappresentanti del Pd.
L’impressione è che abbia preso voce e parola un mondo di attivismo politico molto significativo che troppo spesso viene quasi ignorato dalla politica istituzionale e dai partiti (esausti) e dai media mainstream.
Pur rispettando l’opinione di tutti, non ho apprezzato la polemica rumorosa di una minoranza di giovani e di forze politiche che hanno contestato gli organizzatori e Landini accusandoli di essere conniventi con le posizioni militariste. Una ragazza ha detto dal palco “guerra alla guerra”. Ma è proprio quello che a me pare profondamente sbagliato.
Il messaggio principale è stato che per fermare l’invasione di Putin in Ucraina non ha senso ricorrere all’invio di armi, come ha deciso il governo italiano in accordo con la posizione espressa anche dall’Unione europea, ma serve una pressione pacifica e diplomatica, che dovrebbe essere svolta dall’Onu.E dall’Europa.
E’ stata rilanciata da Maurizio Landini, segretario della Cgil, e da tante delle tante voci intervenute, l’utopia di un rigetto totale della guerra come modo di risolvere i confitti. Così come l’umanità a un certo punto ha rigettato l’idea che fosse accettabile la schiavitù.
E questo ricordando che l’orrore in Ucraina purtroppo segue a decenni di guerre atroci in tante parti del mondo, molte delle quali tuttora in corso. È tempo che tutti ne siamo consapevoli e che reagiamo.
Una utopia oggi necessaria, e anche realistica.
La pandemia e la guerra apriranno gli occhi alle persone e ai popoli?
L’uso delle armi e i pericolo nucleare (dalle bombe alle centrali) è legato alla emergenza energetica e ambientale, e al permanere di una cultura violenta alimentata da quanto sopravvive della cultura patriarcale e dall’aggressività di un capitalismo che sta mettendo a rischio la stessa sopravvivenza della specie umana. Luciana Castellina ha proposto di fare anche una cosa concreta: organizzare carovane di pullman per andare a accogliere alla frontiera ucraina tutti i profughi che scappano dalla guerra. E l’Europa, per essere credibile come soggetto democratico, dovrebbe smettere di costruire muri e accogliere tutti coloro che scappano dalle guerre e dalla fame.
Viene dalla rivoluzione femminile e femminista il pensiero e la pratica più radicali contro la cultura della guerra e della violenza. Pubblichiamo qui di seguito il testo approvato dall’assemblea della Magnolia alla Casa delle donne di Roma. Invitiamo tutti a vedere il resoconto in diretta della manifestazione sul sito della Cgil “Collettiva”: https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/2022/03/05/news/europe_for_peace-1926896/

(Alberto Leiss)

𝐅𝐄𝐑𝐌𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐋𝐀 𝐆𝐔𝐄𝐑𝐑𝐀
Comunicato dell’Assemblea della Magnolia

✔️“Tra uccidere e morire c’è una terza via: vivere” ha detto, inascoltata, Christa Wolf con la sua Cassandra. Lo ripetiamo adesso di fronte a chi vuole farci cadere nella trappola della paura usando la vulnerabilità che la pandemia ci ha rivelato .
Le armi non sono servite contro la pandemia. E’ invece la necessità della rivoluzione della cura la lezione più importante che il covid ha insegnato al mondo, per un’idea di interdipendenza e convivenza, per ribaltare il paradigma del profitto, che distrugge il pianeta, alimenta le disuguaglianze e fomenta le guerre.
✔️ Oggi più che mai rifiutiamo la guerra, tutte le guerre, che arricchiscono l’industria delle armi e i poteri militari, dove i più deboli pagano prezzi enormi.
Le tragiche esperienze della Palestina, della Ex Jugoslavia, dell’ Afghanistan, dell’Iraq della Libia , della Siria, dello Yemen , del Mali e delle tante altre zone che da anni conoscono soltanto la guerra, sono lì a ricordarcelo. Non esistono guerre umanitarie, non esistono guerre giuste, non esistono guerre per portare la pace.
✔️ La guerra è violenza del patriarcato e per questo ci uniamo alle nostre sorelle che soffrono e lottano per la pace in Ucraina, nel Donbass, in Russia, in Europa, negli Stati Uniti e in ogni parte del mondo e con loro vogliamo costruire un nuovo mondo che abbia a fondamento l’accoglienza, la giustizia, i diritti e le libertà delle donne, la pace e la neutralità attiva.
✔️ Respingiamo la logica degli schieramenti che rende i popoli e le loro culture colpevoli dei massacri di pochi. Non saremo complici della messa al bando, criminalizzazione e esclusione di tante voci della cultura e dello spettacolo e dei tentativi di tacitare o intimidire chi non si allinea alla eccitazione bellica e, in modo forte e convinto, vogliamo la pace, sempre e comunque.
✔️ Chiediamo un nuovo passo all’Europa che abbiamo contribuito a costruire.
Siamo convinte che la Nato non è l’Europa e l’Europa non è la Nato.
NO ALL’AGGRESSIONE RUSSA ALL’;UCRAINA. NO ALLA GUERRA. CESSATE IL FUOCO. RITIRATE LE TRUPPE. DISARMATEVI.
NO ALLA MINACCIA NUCLEARE SIA MILITARE CHE CIVILE
NO ALL’INVIO DI ARMI DA PARTE DELL’ITALIA E DELL’UNIONE EUROPEA.
NO AL GOVERNO DELLA NATO NEL MONDO
SI ALL’INTERVENTO NEGOZIALE DELLE NAZIONI UNITE
SI CONFINI APERTI E ACCOGLIENZA SENZA DISTINZIONI PER CHI FUGGE DALL’UCRAINA
SI ALLA SOLIDARIETÀ CON TUTTE LE VITTIME E CON CHI SI RIBELLA ALLA GUERRA, IN RUSSIA, IN UCRAINA, NEL MONDO
CHIEDIAMO DI FERMARE LA GUERRA RESPINGERE LA LOGICA DELLE DIMOSTRAZIONI DI FORZA: UN’ALTRA IDEA DI SCUREZZA È POSSIBILE, LA RECIPROCA SICUREZZA, DI OGNI PAESE, DI OGNI POPOLO.
LA SICUREZZA CHE VOGLIAMO, IL SOLO REALISMO POSSIBILE E’ COSTRUIRE LA PACE

5 marzo 2022 𝐴𝑠𝑠𝑒𝑚𝑏𝑙𝑒𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑀𝑎𝑔𝑛𝑜𝑙𝑖𝑎

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