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Microcritiche / Un Hendrix di contrabbando a Cipro

24 Aprile 2019
di Ghisi Grütter

TORNA A CASA JIMI – dieci cose da non fare quando perdi il tuo cane a Cipro.
Film di Marios Piperides. Con Adam Bousdoukos, Vicky Papadopoulou, Toni Dimitriou, Özgür Karadeniz, Fatih Al, Cipro 2018. Musiche di Kostantis Papakonstantinou, fotografia di Christian Huck-

“Torna a casa Jimi” è un film molto garbato che sotto la sua apparente leggerezza e comicità svela le enormi difficoltà del vivere nei luoghi di confine, in questo caso a Cipro, ex colonia britannica.
Dopo il tentato coup d’état greco del 1974, i Turchi invasero l’isola e nel 1983 la parte occupata è stata dichiarata Repubblica Turca Indipendente di Cipro del Nord. Così la capitale Nicosia è stata divisa in due: una parte è greca, l’altra è turca, una parte è cristiana greco-ortodossa e l’altra musulmana, una parte è Europa e l’altra no.
La posizione di Marios Piperides è esplicita, si vede nell’inquadratura in apertura e chiusura del film dell’insegna del negozio di lingerie, dove risalta la scritta “No borders“. Così afferma il regista in un’intervista: «Quel negozio, che si trovava nella città vecchia, oggi non esiste più. Quello che conta è il paradosso che c’è dietro a quel nome, attorno al quale si svolge tutto il film. Quell’insegna rappresenta l’assurdità di una capitale spaccata in due. Condividiamo lo stesso spazio ma siamo divisi; guadagneremo tanto solo con la riunificazione, solo quando le frontiere cadranno. È una situazione comune a molti altri luoghi nel mondo, ma Cipro è un microcosmo attraverso il quale parlarne in maniera più ampia e generale».
Nel film sono mostrati i nonsense dei regolamenti e la stupidità di rigide leggi (europee) che, quando vengono applicate in maniera automatica senza un minimo di buon senso, costringono alla fine le persone più miti, ad agire in modo illegale, per trovare soluzioni anche ai problemi più banali. Nel nostro caso, infatti, Yannis (interpretato da Adam Bousdoukos, attore tedesco di origine greca amato dal regista Fatih Akim) è un musicista un po’ sfigato, senza una lira che ha rotto con la sua band ed è stato mollato dalla sua fidanzata. Indebitato con alcuni strozzini per aver investito nella registrazione di un suo disco, in debito anche con la padrona di casa di cinque mesi di affitto, ha deciso di lasciare l’isola per cercare fortuna in Olanda. Un paio di giorni prima della sua partenza, mentre era in giro nei vicoli del Centro storico di Nicosia, il suo cane Jimi (chiamato così in onore del grande chitarrista rock Jimi Hendrix) gli scappa dalle mani e, dopo averlo chiamato invano, Yannis scopre che ha attraversato la frontiera finendo nella zona turca.
Fino a quel giorno Yannis non aveva mai attraversato la frontiera, nonostante la sua vecchia casa di famiglia fosse proprio lì nella parte nord. Costretto ad andare nella parte turca a cercare Jimi, dopo aver girato parecchio, finalmente lo recupera, ma quando è alla frontiera e sta per rientrare nella sua zona, scopre di non poter portare Jimi perché è vietato introdurre animali. La legge, infatti, recita che “nessun animale, pianta o prodotto può essere trasferito dall’area turca di Cipro a quella greca e viceversa”. Tutto è considerato a rischio, vigendo leggi igieniche diverse nelle due zone.
Nel cercare di riportare a casa Jimi, Yannis s’imbatterà in altre persone che cercherà di coinvolgere in cerca di aiuto. E così attraverso le avventure e disavventure dei quattro personaggi (più il cane), Marios Piperides vuole presentare una campionatura di apolidi nati sull’isola, o di gente che si arrabatta per sopravvivere: Kika (interpretata da Vicky Papadopoulou) ha lasciato il suo inconcludente compagno rockettaro per mettersi con un ricco possidente di cui quasi certamente non è innamorata, mentre Tuberk (interpretato da Özgür Karadeni) è un turco un po’ sfortunato che trasporta merce di contrabbando tra le frontiere, anche se spesso viene fermato, Hasan (interpretato da Fatih Al) è un sans papier che ha fatto qualsiasi mestiere manuale e vive (abusivamente?) nella casa di famiglia appartenuta a Yannis essendo, anche lui, nato lì.
E così crescono le disavventure che Yannis attraversa nel tentare di riportare a casa Jimi. Si segue la vicenda con una certa apprensione perché sembra che ogni scelta il protagonista faccia, ogni decisione che prende, rappresenta la soluzione peggiore che non fa altro che amplificano l’illegalità e quindi i guai in cui si ficcano tutti e quattro.
“Smuggling Hendrix”(letteralmente: contrabbandando Hendrix), il titolo in originale, è un’opera prima di Marios Piperides che ne ha scritto anche la sceneggiatura mentre le musiche sono state scritte appositamente da Kostantis Papakonstantinou. Il film è piacevolissimo ed è molto raro che si veda un film di cui si può dire che il finale è veramente molto carino.

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