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Microcritiche / Il fascino dell’ambiguità

3 Aprile 2015
di Ghisi Grütter

images-1UNA NUOVA AMICA – film di François Ozon –

Claire e Laura sono amiche inseparabili fin da bambine, si sposano entrambe ma Laura muore di una malattia dopo poco il parto e Claire – Anaïs Demoustier – ha promesso di occuparsi della bimba e di vegliare sul marito. Il film, tratto da una novella di Ruth Rendell, ha un inizio retrodatato per narrare con carrelli e stacchi la storia della loro amicizia con mini-scene semi-mute della vita delle due amiche.
Il giovane vedovo David – Romain Duris – si scopre una particolare propensione a evidenziare il suo lato femminile: affascinato dai vestiti, dal make-up e dagli indumenti intimi arriva fino a indossarli vestendosi da donna. Claire scopre casualmente la sua passione per il travestimento e dopo un iniziale turbamento, ne diventerà complice restando attratta da questa insolita perversione.
Il tutto è giocato sul filo dell’identificazione di Claire nell’amica deceduta, più estroversa, più ricca e più sicura di lei, con cui ha avuto un rapporto intenso anche sensualmente – come quasi tutte le bambine hanno provato – mai sfociato nella sessualità, così come David ama le donne, e ama se stesso donna, senza arrivare, sembrerebbe, a desiderare un rapporto sessuale con un altro uomo.
Romain Duris dimostra di essere un fantastico attore e vestito da donna è bravissimo. Il film è delicato e non sfocia mai nella volgarità e nel grottesco come il tema potrebbe suggerire. Si segue volentieri, anche se Ozon si prolunga un po’ troppo nella non-storia e nel compiacimento di vedere recitare David/Virginia, la nuova amica. Una bella fotografia che riprende la casa di campagna dell’infanzia e i non-luoghi della suburbia francese. Bella e appropriata è la canzone di Nicole Croisille “Un Femme avec Toi”.

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