Anima / Corpo

benessere malessere, la scienza, lo spirito, la vita

Uomini nella giornata delle donne

16 Marzo 2008
di Franca Fossati

Dunque è nato. Il nuovo femminismo ha pubblicato il suo manifesto e distribuito volantini a piazza Farnese, a Roma l’8 marzo. Promotrice Olimpia Tarzia, segretaria generale del Movimento per la vita (olimpiatarzia.it).
Esso si fonda sull’ “alleanza che lega la madre al proprio bambino non ancora nato” e intende farsi carico delle “tante attese di liberazione presenti nell’universo femminile”. Il vetero femminismo, si spiega nel volantino distribuito in piazza, è “il tentativo freddo e sistematico di spezzare la profonda alleanza tra donna e vita”, quello nuovo si mette “dalla parte della donna e della vita, insieme, scommettendo sulle inesauribili risorse che quella profonda alleanza porta con sé”. Quindi vota per la lista di Giuliano Ferrara. Alla Camera. (Al Senato libere tutte. Soprattutto di votare PdL). Le firme in calce al manifesto mischiano mondi e storie, da Claudia Cardinale a Marta Brancatisano, da Anselma Dell’Olio a Renata Polverini, da Cristina Parodi a Ornella Vanoni.
Sarebbe facile fare dell’ironia, contare quante erano nella piazza anti aborto, oppure notare l’ingenerosità caricaturale con la quale viene descritto il “vecchio” femminismo. Ma la notizia è un’altra, ed è interessante (se non si rivelerà solo un espediente elettorale): che donne di destra si mettano in rete e provino a produrre pensiero e politica.
In verità nella manifestazione dell’8 marzo indetta dai sindacati, (per numero e composizione ben più significativa), di pensiero e politica non c’era molto di inedito.
A meno che non si consideri innovativo il fatto che Epifani, Angeletti e Bonanni fossero, come scrive L’Unità, dalla parte delle donne. Eppure “ci sono voluti vent’anni – scrive il quotidiano fondato da Gramsci- prima che Cgil, Cisl e Uil decidessero che l’8 marzo valesse di nuovo un corteo”. Ma anche qui sarebbe troppo facile ironizzare sul palco egemonizzato da uomini nella giornata delle donne. Perché alle spalle del rito di piazza Navona c’era qualcosa di nuovo.
Per esempio un appello di uomini della CGIl che parla di “responsabilità maschile” riguardo alla maternità, alla violenza, al lavoro di cura. L’intero testo si può leggere su www.donnealtri.it insieme con un altro documento, anch’esso sottoscritto da uomini (dell’associazione Maschile Plurale). Vi si scrive, tra l’altro, che “sessualità e paternità ci riguardano” e che “una posizione indifferente rispetto alle pratiche abortive può nascondere una visione altrettanto misogina di quella che rifiuta l’aborto in nome del potere patriarcale perduto”.

Questo articolo è uscito su “Europa”

Featuring Recent Posts WordPress Widget development by YD