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Microcritiche / Divertirsi ancora con il vecchio Indiana

8 Luglio 2023
di Ghisi Grütter

INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO – Film di James Mangold. Con Harrison Ford, Mads Mikkelsen, Phoebe Waller-Bridge, Toby Jones, Antonio Banderas, John Rhys-Davies, Ethann Isidore, USA 2022. Musica di John Williams.

Harrison Ford a quasi 81 torna a interpretare il famoso archeologo della saga creata da Steven Spielberg e George Lucas (“I predatori dell’arca perduta” del 1981, “Indiana Jones e il tempio maledetto” del 1984, “Indiana Jones e l’ultima crociata” del 1989, “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” del 2008): il fedora (un modello classico di Herbert Johnson di feltro a tesa larga), la frusta, la giacca di pelle, i trabocchetti e l’odio per i nazisti… Qui la regia è di James Mangold che ha scritto la sceneggiatura con i fratelli Jez e John-Henry Buttleworth, mentre i padri ideatori sono, in questo film, i produttori esecutivi.
L’uscita del film nelle sale non è stata accolta con troppo entusiasmo, forse per lo scarso interesse delle nuove generazioni per la saga, nonostante le critiche piuttosto positive (il 68% di recensioni positive della critica e dell’89% del pubblico sul sito aggregatore Rotten Tomatoes).
Il film inizia con un lungo flashback del 1944 nelle Alpi Svizzere dove i nazisti, guidati dal dottor Jurgen Voller (interpretato da Mads Mikkelsen, perfetto nella parte del villain) stavano trafugando una serie di oggetti artistici di valore per portarli in treno a Berlino dal Führer. Ringiovanito tramite immagini d’epoca incollate, Indy (Harrison Ford) – coadiuvato dal suo amico Basil Shaw (interpretato da Toby Jones) – cerca di salvare almeno il Quadrante del destino inventato da Archimede a Siracusa, chiamato antykitera: una sorta di “orologio magico” che prevede il futuro e fa viaggiare nel tempo.
Nel 1969, nel giorno dell’allunaggio, a New York il dottor Voller – graziato da Indy venticinque anni prima – cercherà di rimpossessarsi della metà perduta del Quadrante. Indiana Jones ha da poco subito il lutto della perdita del figlio in Vietnam e ha appena divorziato dalla moglie. Ormai anziano, ancora più burbero, litiga con i giovani vicini perché vuole, giustamente, il silenzio. Insegna archeologia alla New York University dove rincontra la sua figlioccia Helena (interpretata da Phoebe Waller-Bridge, attrice e sceneggiatrice britannica famosa per aver scritto la serie TV Fleabag), figlia del suo amico Basil Shaw, anch’essa interessata all’antykitera.
Da qui scatta tutta l’avventura di due ore e 35 minuti tra inseguimenti e immersioni (forse qualche minuto di troppo) e Indiana Jones è di nuovo in azione con Helena Shaw e accompagnato dalla giovane spalla Teddy (interpretato da Ethann Isidore) – che vuole replicare il ruolo di Shorty di Ke Huy Quan. Non voglio dire troppo per non rovinare la visione del film.
Molti sono i rimandi alla saga, anche se abbastanza contenuti da Mangold. C’è posto anche per i cammei volanti, tipo quello di John Rhys-Davies con le sue due battute nel ruolo di Sallah e una piccola parte per Antonio Banderas.
Ottima la musica sulle note di John Williams che segue ogni singola scena con una puntualità quasi maniacale. Il film ha inoltre una splendida fotografia ed è ben dosato tra azione e nostalgia, divertente, anche nel suo finale.

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