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Microcritiche / L’amore come un thriller

21 Febbraio 2023
di Letizia Paolozzi

Decision to leave – Film di Park chan-wook. Con Park Hae-il, Tang Wei, produzione Corea del Sud, 2022.

Un giallo-mélo debitore esplicito di Hitchcock; una storia che si rifrange nell’occhio di un pesce morto oppure nell’orbita oculare di colui che ha cessato di vivere; un amour fou che la mente del protagonista traduce in immagini e parole: “Mi hai preso la testa e rovinato un’indagine. Mi hai completamente annientato”.
Park chan-wook (la trilogia della vendetta, “Mademoiselle”, “Stoker”) mette al centro del suo film un uomo perso nella nebbia amorosa (e “Nebbia” è il titolo della canzone fondamentale per riassumere la vicenda), costretto pur di vederci chiaro (“Quand’è che ti ho detto che ti amo”?) a bagnarsi continuamente gli occhi con il collirio.
Colei che l’ha “annientato” (il tono drammatico non esclude lo spazio dato al lato ironico della faccenda) rientra nella galleria delle dark ladies, forse assassina di due mariti oppure si tratta di una creatura timida, abusata dallo sposo più anziano? Il detective la interroga, scruta la mancanza di emozioni di lei, si trasforma in spia eppure finisce sedotto dagli inciampi nella lingua della forse colpevole immigrata (di origine cinese, la donna non parla bene il coreano).
Il film, premio per la migliore regia l’anno scorso a Cannes, escluso però dagli Oscar di quest’anno, da grande importanza al montaggio; semina prodezze tecnologiche come la moltiplicazione degli schermi, lo smartwatch, il computer portatile. Non è però che tutto si riduca a un manierismo estetizzante.
In effetti, Park chan-wook dipana il discorso amoroso motivando lo scacco del desiderio (ricordate “In the moon for love”?) imprigionato nell’ossessione maschile per un corpo impossibile da possedere. Le onde che mangiano la roccia e livellano la sabbia suggellano un finale straziante.
Devo riconoscere di aver provato momenti di noia per la difficoltà a distinguere chi guarda e chi viene guardato, per inseguire il discorso amoroso trascinato dalla corrente del mare eppure, più ci penso e più mi cresce la voglia di rivedere Decision to leave.

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