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Mirocritiche / Amori infantili (e perversi) nella suburbia Usa

18 Agosto 2020
di Ghisi Grütter

LITTLE CHILDREN – Film di Todd Field. Con Kate Winslet, Patrick Wilson, Jackie Earle Haley, Noah Emmerich, Jennifer Connelly, Raymond J. Barry, Jane Adams, Helen Carey, USA 2006, Colonna sonora di Thomas Newman –

In questa inusuale estate, ridotti gli spostamenti e le occasioni collettive di incontri e di svago, mi sono messa alla ricerca di film persi nelle sale cinematografiche tra le varie piattaforme. Mi sono imbattuta in Sky in questo delizioso “Little Children” del 2006 diretto dall’attore e filmaker Todd Field – al suo secondo lungometraggio – e basato sul romanzo Bravi bambini di Tom R. Perrotta del 2003, il quale ha anche collaborato alla sceneggiatura.
In una generica suburbia statunitense, considerata l’espressione tipica di habitat della middle-class, si incrociano alcune giovani coppie insoddisfatte, tra gruppi di lettura e play-ground estivi. In particolare Sarah Pierce (interpretata da Kate Winslet), una moglie annoiata che da quattro anni si occupa a tempo pieno della figlia Lucy, è sposata con un pubblicitario piuttosto assente, però segretamente stregato dalle immagini porno virtuali. Nel neighborhood vive anche Brad Adamson (Patrick Wilson) con la moglie Kathy (Jennifer Connelly), manager di comunicazione, e il figlioletto Aaron di quattro anni. Mentre lei lavora molto e guadagna bene lui, laureatosi in giurisprudenza, non riesce a superare l’esame di abilitazione alla professione – il famigerato bar examination – che sta preparando per la terza volta. Nel frattempo è lui che fa amorevolmente il baby-sitter di Aaron.
In un certo senso Brad è un “diverso”, un uomo affascinante che assumendo un ruolo femminile, incuriosisce le casalinghe (le Desparate housewives) pettegole e maliziose. Si incontrano con Sarah e dopo tante giornate passate insieme in piscina con i bambini – diventati peraltro amici inseparabili – tra i due coniugi trascurati nascerà un sentimento che, in crescendo, li porterà a desiderare di fuggire insieme. Sembra quasi che siano loro la vera coppia e si sentono sempre più estranei e lontani dai rispettivi marito e moglie. Il loro rapporto è descritto come un amore adolescenziale fatto di attese, desideri, rossori, ma è anche molto fisico, elemento mancante nei rispettivi matrimoni.
Sarah, insieme al gruppo di studio delle signore, affronta la lettura del libro L’amante di Lady Chatterly che, solo ora, sembra comprendere ed amare. Costituisce un costante sottofondo il rumore incessante del treno, quasi a suggerire l’ipotesi di fuga, di ricerca di un luogo altro.
Nel vicinato è venuto anche ad abitare con l’anziana madre, Ronnie McGorvey (Jackie Earle Haley), un pedofilo malato, uscito da poco dal carcere. Naturalmente sono tutti preoccupati per questa presenza inquietante specialmente quando lo vedono aggirarsi vicino al parco giochi dei bambini o addirittura in piscina. Chi lo spia tutto il tempo è Larry Hedges, un ex agente della polizia congedato per avere ucciso un ragazzo che giocava con una pistola finta in un centro commerciale. È ossessionato da Ronnie, recluta persone per un’associazione contro di lui, attacca manifesti e, in un certo senso lo perseguita.
Senza voler fare spoiler posso però facilmente affermare che il film mette in luce cosa sia la vita dietro la facciata nella prudish society americana. Alla fine quali sono i “normali” abitanti della middle class?
Il film è stato candidato a tre Oscar: miglior attrice protagonista per Kate Winslet, sempre superba nella recitazione, miglior attore non protagonista per Jackie Earle Haley, migliore sceneggiatura per Todd Field e Tom R. Perrotta.

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