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Microcritiche / Vedove gangster, cattivissime e bravissime

10 Dicembre 2018
di Ghisi Grütter

WIDOWS – EREDITÀ CRIMINALE – Film di Steve Mc Queen. Con Viola Davis, Michelle Rodriguez, Liam Neeson, Colin Farrell, Elizabeth Debicki, Cynthia Erivo, Robert Duvall, Brian Tyree Henry, Gran Bretagna 2018 –

“Widows – eredità criminale” è un prodotto cinematografico ben costruito e con un bel ritmo. Nel film, che si può definire un heist-movie, sono mischiati vari generi – il thriller, il gangster movie e l’action – e la storia è ispirata a una serie britannica della TV degli anni ’80, scritta da Lynda La Plante. Steve Mc Queen e la co-sceneggiatrice Gillian Flynn –già autrice de “L’amore bugiardo – Gone Girl” di David Fincher del 2014 – hanno spostato la location da Londra a Chicago.
Sullo sfondo, ci sono le imminenti elezioni per i consiglieri comunali del XVIII distretto. A competere sono Jack Mulligan (Colin Farrell), figlio del decano Tom (Robert Duvall), in carica da sempre e ora costretto a farsi da parte per motivi di salute, e Jamal Manning un nero colluso con le gang locali (Brian Tyree Henry).
Nella prima parte, dopo l’uccisione dei gangster colti nel bel mezzo di una rapina, il regista Steve Mc Queen inquadra la vita delle rispettive vedove rimaste sole e senza soldi. Per di più sembrerebbe che il capo-gangster Harry Rawlings (Liam Neeson) avesse un grosso debito con Jamal Manning, che rivendica un paio di milioni di euro nei confronti della moglie Veronica (Viola Davis), andati in fumo nell’esplosione che ha messo fine alla vita del marito. Infatti la più disperata, ma anche la più coraggiosa delle vedove, è proprio lei, Veronica Rawlings, che trova una preziosissima agenda ricca di appunti del marito, in cui sono annotati con meticolosità tutti i dettagli di ogni rapina fatta o da fare. Pertanto, le viene in mente di sostituirsi a lui, di portare avanti il colpo coinvolgendo anche le altri mogli rimaste vedove, Alice (Elizabeth Debicki) e Linda (Michelle Rodriguez). Così, per saldare il debito con il candidato malavitoso, le tre donne decidono di realizzare il colpo pianificato dal defunto capo della banda. Un paio di settimane per decidere, meno di una settimana per allenarsi. Comprano le pistole e un vecchio furgone, ingaggiano come autista Belle (Cynthia Erivo), una tosta baby-sitter e parrucchiera tutto fare. Vanno a sparare al poligono di tiro, si allenano alla corsa e al sollevamento dei pesi e in quattro rapinano l’appartamento di Jack Mulligan, l’aspirante consigliere comunale sotto elezioni. Qua e là anche qualche scena buffa, con il piacere dell’ironia, come quello in cui Linda che va alla ricerca della progettista dell’appartamento da rapinare e ci trova il vedovo, oppure gli incontri clumsy tra Alice e il costruttore conosciuto mediante internet. Non voglio raccontare di più per non fare spoiler e per non togliere al film quella serie di trovate che, con qualche flashback e scene immaginate, arricchiscono il racconto.
Il film non ha nulla di femminista, anzi nel suo empowerment, ricalca perfettamente l’essere maschili delle donne animate da una rabbia sociale e così diverse tra loro: una di origini polacche, l’altra sudamericana e due afroamericane ma di classi sociali opposte. Le quattro donne devono imparare a stare insieme e a fare squadra, a dispetto delle loro differenze e divergenze, perché lì fuori c’è un nemico comune contro il quale fare fronte.
Il film mi ha ricordato, con le debite eccezioni, il recente “Ocean’s 8” di Gary Ross, un’epica rapina organizzata da donne con lo spirito di rivalsa, che ha una struttura analoga nella preparazione del colpo, nel coinvolgimento progressivo delle varie persone e nella descrizione delle individualità femminili. Ma mentre lì c’è il glamour, il lusso, la ricchezza, qui in “Widows – eredità criminale” ci sono le differenze sociali, la politica, il razzismo, il lutto.
Il film ha un cast d’eccezione in particolare tra le donne. Viola Davis è bravissima e ha vinto l’Oscar 2017 come migliore attrice non protagonista in “Barriere” di Denzel Washington e Michelle Rodriguez è l’interprete, già con le pistole, di una trans, nonostante sé, in “Nemesi” di Walter Hill del 2016. Il film annovera, nella parte di Belle, anche la presenza della cantante inglese interprete di musical Cynthia Erivo, che si conferma essere anche una brava attrice.
Chicago è filmata molto bene, e sono messe in evidenza le differenze del tessuto urbano (e sociale): il XVIII distretto è rappresentato come un “non luogo” abitato da neri e poveri in generale, con squallidi magazzini e chiese sconsacrate riutilizzate per riunioni malavitose, mentre lo scintillante CBD (il Central Business District) inquadrato qua e là dona alla storia un maestoso background.

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