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Microcritiche / Non-luoghi violenti in Cina

2 Settembre 2015
di Ghisi Grütter

imagesBai Ri Yan Huo (Fuochi d’artificio in pieno giorno) – film di Yinan Diao –

Un bellissimo film sui “non luoghi” retrodatato di una decina di anni. I veri protagonisti del film “Bai Ri Yan Huo” sono i quartieri/città nati attorno alle miniere di carbone probabilmente a nord della Cina. Tali ambienti urbani comunicano squallore e depressione, e sono fissati in quadri come solo Edward Hopper sa fare. Di questo pittore è stato detto che sapeva “dipingere il silenzio”. Spesso i soggetti dei suoi quadri sono proprio i luoghi urbani desolati o lo sfondo cittadino o gli interni con intonaci scrostati. Molti sono gli artisti che si sono ispirati a lui, anche il regista Wim Wenders nelle inquadrature del film Don’t come knowking nel senso di sospensione e di perdita di punti di riferimento – come afferma lui stesso in alcune interviste – ha un esplicito nesso con i suoi quadri.
Il regista Yinan Diao pone le sue figure in spazi vuoti illuminati da una luce cruda per accrescere l’angoscioso senso di solitudine e d’isolamento che pervade alcuni locali anonimi. Talvolta sono i luoghi collettivi di svago come la pista del ballo, il luna park con la sua ruota o la pista di pattinaggio, tutti siti semideserti e spesso innevati.
La durezza della vita in questa periferia operaia si amplifica con la violenza delle storie di omicidi, di uomini fatti a brandelli e i cui pezzi vengono sparsi e ritrovati in varie parti del territorio e il protagonista detective ex poliziotto, che indaga con i colleghi poliziotti tra negozi di tintoria e locali equivoci come proprio “Fuochi di artificio in pieno giorno”. Un noir classico dove nasce una strana storia di amore e di violenza intrecciate, di sospetto e attrazione.

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