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relazioni politiche, dal quartiere al mondo

Politiche di genere per Fermare il Declino

23 Ottobre 2012
di Monica Luongo

Domenica 20 ottobre e ieri a Milano il movimento Fermare il Declino ha tenuto i primi due eventi nazionali e puntualmente al tg delle 20 della 7 ieri è apparso per la prima volta nei sondaggi politici. A me, che l’ho seguito fin dalla sua nascita nel corso della deprimente estate italiana, l’incontro di sabato è sembrato un piccolo passo avanti nella mia irriducibile prospettiva di genere: più donne presenti al Teatro Quirino, Oscar Giannino che ha chiesto sgravi fiscali per le donne assunte (sperando che ce ne sia ancora un buon numero), una firmataria intervistata che si dice ahimé contro le quote rosa ma che comunque parla in prima persona. In generale, una bella atmosfera di volontarie e volontari che fanno banchetti, vendono gadget o a livelli più alti gestiscono la comunicazione e l’organizzazione. La notizia del giorno è stata comunque la decisione per FiD di presentare un candidato alle elezioni regionali di Lazio e Lombardia, prima delle nazionali del prossimo anno. Vedremo poi in joint venture con quali altri gruppi e associazioni.

Ma ancora siamo lontani dal mettere a fuoco un programma sociale per punti ben fermi, come è già accaduto per i temi economici e finanziari. Leggo dal sito facebook della compagine Lazio di FiD: “PUNTO 8 del PROGRAMMA. Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico. Non esiste una singola misura in grado di farci raggiungere questo obiettivo; occorre agire per eliminare il dualismo occupazionale, scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione, facilitare la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della società e, finalmente, rifondare il sistema educativo”. Ora è pur vero che non esistono singole misure, ma una serie possibile sì, tanto per cominciare. Insisto come sempre sulla separazione delle priorità tra giovani e donne (non sono un gruppo unico, hanno esigenze diverse), la battaglia per il reddito di cittadinanza, le misure di alleviamento fiscale come ha suggerito Giannino, la perseveranza nelle quote rosa, la flessibilità dei tempi di lavoro e così via.

Per poter veicolare punti e programmi finanziari, che richiedono anche una certa competenza tecnica per essere compresi appieno, è necessario accompagnare il cammino con una maggiore articolazione dei temi sociali e di quelli legati alle donne, di cui vorremmo vedere una maggiore partecipazione (anche sul palco degli invitati). Se campagna elettorale deve essere, non si prescinda da questo grande “bacino di utenza”.

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