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Sessi e politica: anche la sinistra deve cambiare

26 Gennaio 2011
Pubblicato il 21 gennaio 2011 su "Liberazione"
di Anita Sonego

Berlusconi è un uomo anziano che non accetta il naturale declino dei viventi e che usa il corpo delle donne (pagandole profumatamente) per illudersi di fermare il tempo, per sentirsi giovane..
Questa fantasia faustiana ci è totalmente estranea?
Non mi consta visto che “la fontana della giovinezza” è un topos narrativo e pittorico. Ricordo un affresco in un castello della Val D’Aosta ed un meraviglioso quadro del 500 alla Gemelde Galerie di Berlino in cui vecchi decrepiti e donne “sfatte” entrano nella magica fontana per uscirne piacenti e pronte/i ai piaceri della carne e della seduzione.
Non è quindi per questa millenaria fantasia che il nostro attempato Presidente del Consiglio fa parlare di sé ma per l’uso del corpo femminile come strumento “magico” per illudersi di sconfiggere la sua “transeuntità”.
Quest’uso del corpo femminile è (considerato) una perversione indegna di un capo di Stato, di un uomo politico “rispettabile”. Mi associo a questo giudizio di cui sono pieni i giornali “democratici” e di “sinistra”. I microfoni aperti delle nostre radio grondano indignazione; il popolo viola manifesta davanti al Quirinale e le donne del Pd chiedono (dalla piazza di Bologna) le dimissioni di Berlusconi. Bersani, Vendola e Di Pietro gridano all’indegnità e persino l’Avvenire comincia a criticare il leader politico alleato di ferro di Cl e del Vaticano, che ha tolto i finanziamenti alla scuola pubblica per darli a quelle private; che, pur essendo un puttaniere, sostiene la “sacra famiglia” formata dagli sposi di sessi diversi e vieta di riconoscere legalmente le relazioni affettive delle coppie di fatto o omosessuali.
Un Presidente del Consiglio che può bestemmiare perché impedisce il testamento biologico e l’autodeterminazione della donna.
La sinistra, la così detta “opposizione” si trova, in questi giorni a difendere la dignità delle donne, a denunciare il mercimonio dei corpi (anche di minorenni!). Dovrei essere felice: eppure c’è qualcosa che mi perplette, che mi “suona male”.
Non sarà – mi chiedo – che, ancora una volta, le donne vengono usate per una lotta tra uomini?
Perché l’uso e il pagamento del corpo delle ragazze che vediamo dispiegato nelle strade delle nostre città, esaltato in televisione dal primo mattino fino a notte tarda, è diventato un tabù solo ora?
Non vorrei – mi dico – fare la fine delle donne afghane che, poverine, avevano bisogno di essere difese dai bruti repressori talebani e, perciò, gli occidentali sono andati a bombardarle…
Ricordo anche che quando la Dc era allo sfascio ricorsero alla Anselmi e alla Iervolino per reggere la baracca.
Infine, malignamente mi chiedo se, per caso, le donne non vengano usate da un’opposizione incapace di avere altri strumenti per far cadere il caudillo…
Perché solo ora i “democratici” si sono resi conto del maschilismo di cui è impregnata la nostra società? Perché nessuno ha denunciato – molti anni fa – Bossi quando, da ministro, si vantava di “avercelo duro”?
Perché, al di là delle ripetute e inutili lamentele, non si è cercato di capire perché solo in Italia la pubblicità sia tanto machista e usi la donna come oggetto in maniera tanto violenta?
Evidentemente c’è qualcosa, in questo Paese, per cui una pubblicità tanto becera fa vendere. E perché fa vendere?
Provo a dare alcune risposte.
– Nel nostro Stato è connaturalmente privilegiata una Chiesa che tenacemente mantiene in mani maschili il monopolio del sacro.
– Nel nostro Parlamento le donne sono presenti in percentuali infinitesimali: molto inferiori a quelle di gran parte dei paesi africani.
– Nei partiti – anche di sinistra – tutti i leader sono maschi.
– Nella Federazione della Sinistra tutti i portavoce sono maschi ed è stata sonoramente bocciata la proposta di due portavoce (un uomo e una donna).
– In SeL (gruppo politico di una sinistra avanzata e moderna) un capo-maschio riassume su di sé anche il femminile.
– Sono in gran parte le donne che fanno vivere i “movimenti”: No Base, No Tav ecc… Basti per tutte la storia dei Social Forum.
– A Milano alle primarie della sinistra i cinque candidati erano tutti maschi!
Quando finirà questo dominio? Questa assurdità più o meno inconsapevole?
Quando, la sinistra, comprenderà che deve farsi invadere dal conflitto, deve mettere in discussione il proprio maschilismo pseudo democratico se vuole rappresentare un’alternativa?
Pensate davvero che le donne di sinistra, oggi, vogliano fare come le partigiane: combattere assieme il nemico principale per poi, vinta la battaglia, essere riportate al loro ruolo di madri, mogli o accuditrici dei bisogni altrui?
Siamo a un passaggio epocale. La sinistra può riavere una credibilità solo se saprà mettersi radicalmente in discussione soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra i sessi che, forse, anche grazie a Berlusconi, è ritornato ad essere un indicatore fondamentale di democrazia, eticità e dignità umana.

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