Rosa / Nero

uomini e donne nella cronaca di tutti i giorni

Donne e uomini tra gli scandali

5 Settembre 2009
di Franca Fossati

Anche in agosto l’intreccio tra sesso e potere ha tenuto banco sui giornali. E, visto come si prospetta il settembre, la storia continua. A meno che si decida il disarmo degli scandali. Al limite un bel disarmo unilaterale. Che lasci però spazio al ragionare sul tema.
Finora solo alcune donne ci hanno provato, anche in polemica tra loro. Ida Dominijanni sul Manifesto (25 agosto) riassume bene i termini della questione. Da una parte ci sono quelle che (in particolare su Repubblica e L’Unità) lamentano il silenzio delle donne e le rappresentano “tutte mute, tutte subalterne al modello imperante del velinismo o del labbro rifatto”. Dall’altra c’è chi, (come la stessa Dominijanni), dà valore al fatto che il re sia stato “denudato” grazie a tre donne, nell’ordine Sofia Ventura, Veronica Lario, Patrizia D’Addario. (Al trio aggiungerei Barbara Berlusconi).
“L’invenzione del silenzio femminile”, scrive Dominijanni, rifacendosi agli interventi già pubblicati sul Manifesto di Bianca Pomeranzi, Maria Luisa Boccia e Grazia Zuffa e a quelli di Letizia Paolozzi e Alberto Leiss su donnealtri.it, è “una tecnica sicura per annullare la parola femminile che c’è, nonché il riflesso condizionato di uno schema per cui la soggettività politica femminile è riconoscibile solo se e quando si esprime nei modi canonici di un movimento di protesta”.
Anche Ritanna Armeni, replicando a Umberto Veronesi sul Riformista (26 agosto), sostiene che è merito (o colpa) delle donne citate che si sia rotta la separazione tra pubblico e privato su cui si regge il potere maschile. E questa rottura avrebbe generato una sorta di “nuovo maschilismo”.
Il “proclama” apparentemente ultrafemminista di Veronesi, pubblicato su Repubblica (10 agosto) e sul Corriere della sera (21 agosto), dove si invitano le donne a mettere in piedi un “nuovo femminismo”, merita una segnalazione. Perché è piaciuto agli uomini laici ma ha disturbato le donne. Non solo Armeni, ma anche Lucetta Scaraffia sul Riformista, con argomenti del tutto differenti, respinge al mittente l’invito del grande medico (27 agosto). E Silvia Ballestra su Repubblica (21 agosto) ne commenta l’astrazione, riproponendo una riflessione vera e non pregiudiziale su aborto e pillola Ru486.
Sta di fatto che quando gli uomini scrivono sulla testa e sulla pancia delle donne con tanta disinvoltura, (come su Il Foglio dove è continuata inossidabile la campagna contro la Ru 486), senza parlare mai di se stessi, è difficile non sentirsi infastidite e viene voglia subito di voltar pagina.

Featuring Recent Posts WordPress Widget development by YD