Rosa / Nero

uomini e donne nella cronaca di tutti i giorni

Alla scoperta delle Noemi d’Italia

20 Maggio 2009
di Franca Fossati

La ragazza è in bikini, appesa a una sorta di gancio e un uomo le appone dei timbri sulle natiche. E’ una delle ultime immagini del documentario di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi “Il corpo delle donne” e si riferisce a una qualche trasmissione tv. C’è da chiedersi se saremmo mai andate a vederle quelle immagini (www.ilcorpodelledonne.it), se Gad Lerner le avrebbe mai mostrate all’Infedele, senza la vicenda delle candidature “veline” e la festa di Casoria con Berlusconi.
Sono state queste vicende a farci interrogare sulle Noemi d’Italia. Quante sono le ragazze che si propongono per i casting televisivi? Quelle che a 15 anni, con l’aiuto di mamma e papà, si fanno preparare dei book osè dai fotografi? Quelle che, come Noemi, vanno a scuola (e con profitto) e contemporaneamente cercano sbocchi nel mondo dello spettacolo. Molte potrebbero rispondere come Cristina Del Basso del Grande Fratello che, intervistata su Grazia da Filippo Facci, così spiega la sua esibizione di florida nudità: “molti mi hanno guardata e mi guardano solo per l’esteriorità, ma così poi poteva venir fuori Cristina con la sua testa e i suoi pensieri”.
“Il casting è verifica di capacità ma soprattutto scommessa pura, nuovomondo, appunto, e non solo per le donne. Si fa il provino e poi si vedrà, perché oggi da lì ti sembra di poter andare ovunque, mentre da qui ti pare di non andare da nessuna parte”. Così scrive Marianna Rizzini su Il Foglio (9 maggio), in un’ inchiesta dedicata a questo fenomeno di promozione sociale. Il corpo è lo strumento, il fine è esprimersi, esserci, valere (ricordate il claim della pubblicità dell’Oreal “perché io valgo”?). Qualcosa di simile rappresenta la chirurgia estetica secondo il filosofo Nicla Vassallo e il chirurgo Pietro Lorenzetti che su D, la Repubblica delle donne, commentano l’incremento delle terapie estetiche anche in questi mesi di crisi.
“Nella presente incertezza –dice Vassallo- si pensa che non rimanga altro se non il proprio corpo: ci si concentra lì per rafforzare la propria identità”. Sarà per questo che le donne non si ribellano all’overdose di ragazze ignude in tv, come spererebbe invece l’autrice del documentario sul corpo delle donne? Perché riconoscono se stesse, le proprie sorelle e le proprie figlie? Oppure si tratta della solita subalternità allo sguardo maschile?
Vale la pena di chiederselo, senza criminalizzare le Noemi d’Italia. Cosa che invece ha fatto Santoro nell’ultima puntata di Annozero, come severamente denuncia Angela Azzaro sul neonato quotidiano L’Altro (12 maggio).

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