Rosa / Nero

uomini e donne nella cronaca di tutti i giorni

Cronache di maternità svilite

19 Febbraio 2009
Pubblicato su "Europa" il 18 - 02 -09
di Franca Fossati

Succede in Inghilterra che un ragazzino di 13 anni diventi padre per caso. Forse. Visto che la mamma, quindicenne, ha avuto più incontri sentimental-sessuali e ci sono altri tre giovanissimi aspiranti padri. Tutti poveri, padri e madre, tutti con famiglie dissestate e tutti a caccia di soldi (in cambio di interviste esclusive) e di notorietà (Il Messaggero, 16 febbraio).
Succede negli Stati Uniti che una donna single di 33 anni, Nadya Suleman, metta al mondo otto gemelli con la fecondazione in vitro. Otto bambini che si aggiungono ai sei già concepiti artificialmente. Nadya si dichiara felice. Meno entusiasti i contribuenti californiani che calcolano quanto verrà a costare allo stato sostenere la giovane madre. La quale, tra l’altro, dichiara di ispirarsi ad Angelina Jolie e cerca a tutti i costi di assomigliarle (Corriere della sera, 13 febbraio).
Due notizie clamorose, estreme. Casi folkloristici relegati in cronaca. Al più si commenta “che tempi, signora mia”. Nessuno grida: “viva la vita”. I giornali riportano le preoccupazioni inglesi sul “declino sociale” del paese, sul numero preoccupante di “famiglie problematiche” che consentono ai figli rapporti sessuali troppo precoci (La Stampa, 14 febbraio).
Avvenire (15 febbraio) informa, allarmato, che il governo inglese vuole premiare i medici di base che “convinceranno le adolescenti ad usare metodi contraccettivi a lungo termine”. Londra, infatti, è al primo posto in Europa per il numero di gravidanze tra teenagers. Negli Usa si ipotizzano protocolli più rigidi in materia di procreazione assistita e si discute di “anarchia ginecologica” e “svilimento della maternità” (Corriere della sera).
Ecco. Forse sarebbe utile soffermarsi su questa definizione: svilimento della maternità. C’è chi pensa che vada di pari passo con l’autodeterminazione femminile, la libertà sessuale, le tecniche di fecondazione assistita. Per cui basterebbe aumentare i divieti, frenare le libertà, delle donne innanzitutto, e limitare le tecnologie mediche per opporsi.
Idee come educare alla responsabilità, al rispetto del potere procreativo dei corpi, alla cura dei sentimenti e delle relazioni sembrano fuori moda, roba da sciocchi “buonisti”. Ha più successo chi, come il vicesindaco leghista Gentilini, celebra san Valentino invitando gli uomini a darsi da fare per procreare “bambini della mia razza, Razza Piave, quella che deve comandare Treviso” (Il Gazzettino, 15 febbraio).

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