Rosa / Nero

uomini e donne nella cronaca di tutti i giorni

Coppie politiche

27 Novembre 2008
di Silvia Neonato

Qualcuno dice che persino Chelsea Clinton stia per imitare i genitori e mettersi sulle orme della coppia che ha inventato e lanciato un’assoluta novità nella politica internazionale. Grazie alla sua volontà d’acciaio intanto Hillary, dopo essere stata sconfitta alle primarie democratiche, si è rialzata per l’ennesima volta ed è stata scelta da Obama come Segretario di Stato nel prossimo governo. Da first lady cornificata dal marito, si è trasformata, negli anni, in influente senatrice democratica e poi in aspirante presidente degli Stati Uniti con i suoi 17 milioni di voti al seguito.

Il marito Bill nel frattempo ha percorso il cammino inverso, da first gentleman non le ha fatto mancare, in campagna elettorale e anche dopo, il proprio sostegno e un’affettuosa complicità. Sono così diventati la prima coppia in cui il valore politico dell’uno è uguale a quello dell’altro, una coppia di potere che di sicuro sarà in prima fila nell’era Obama, a cui sta già fornendo buona parte del nuovo personale a Washington. Sono una coppia nuova in cui la donna è politicamente alla pari con l’uomo e non ha solo una funzione tradizionalmente decorativa seppure aggiornata dall’impegno come fu per lady Diana o per la stessa Hillary ai tempi in cui era la potente first lady dell’uomo più forte del mondo.
Nel loro caso la “coppia regale” si è rotta, l’affascinante Segolène ha scelto persino un fidanzato più giovane: resta comunque il fatto che sono cresciuti insieme anche come politici. E che per i media sono ancora più eccitanti visto che non ci sarà nessuna battaglia in comune, ma anzi un’accesa rivalità intorno alla stessa carica. Lei si è mossa di nuovo contro i maggiorenti del partito, a favore di Aubry, che già non la sostenevano nel 2006 quando sfidò Sarkozy e coi suoi 13 milione di voti quasi riuscì a batterlo.

Non sono i militanti a non votare Segolène Royal, di cui al contrario apprezzano il diverso linguaggio politico e il suo insistere sulla vicinanza ai problemi di tutti (“Sono una madre e governerò tenendone conto”, ripeteva in campagna elettorale), ma gli apparati del partito. L’ex primo ministro socialista Lionel Jospin l’ha definita, nel suo ultimo libro, “una figura di secondo piano” eppure lui alle precedenti elezioni aveva conquistato meno voti di lei.

Del resto non sembra facile trovare chi voglia recitare la parte, pur decorosa, di Laura Bush, gentile e ininfluente controfigura del coniuge. Difficile dire che tipo di first lady sarà, ma sembra improbabile che la fiera Michelle Obama si pieghi al ruolo tradizionale. Del resto anche Carla Bruni si è fatta meno impertinente ma certo non è domata. Nelle nuove coppie di potere le donne hanno decisamente cambiato ruolo. Dopo quella lottatrice di Rocky-Hillary, le first lady non sono più le stesse.

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