Reale / Virtuale

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Una politica della realtà e della differenza

26 Settembre 2008
Uno stralcio dell'articolo di Alberto Leiss da Leggendaria n.70 "Maschi"
di Alberto Leiss

“Tu eri il complemento dell’irrealizzazione del reale, me compreso, verso cui procedevo da sette o otto anni attraverso la scrittura (…) In fondo rifiutavo ciò che, nell’idea e nella realtà del matrimonio, questo ritorno al reale implica (…) Per quanto mi ricordassi, avevo sempre cercato di non esistere. Tu hai dovuto lavorare per anni per farmi accettare la mia esistenza. E questo lavoro, credo proprio, non è mai stato finito”.

André Gorz si confessa nella bella e lunga lettera di amore che, sul finire delle loro vite, indirizza alla moglie Dorine. Un testo di cui molto e giustamente è stato scritto, per esempio da Adriano Sofri e Rossana Rossanda. E anche, in un articolo sul “manifesto”, da Marco Deriu e Stefano Sarfati Nahmad. La lettera è rivelatrice di molti aspetti della differenza tra un uomo e una donna. Marco e Stefano ne hanno fortemente sottolineato l’aspetto del riconoscimento – sia pure tardivo – da parte di un uomo della figura fondamentale della moglie amata, di una donna. Il riconoscimento e l’amore verso le donne, verso il loro ruolo simbolico e sociale – argomentano concludendo il loro articolo – dovrebbe essere messo a fondamento di una nuova politica. Cosa che si ostinano a non fare, per esempio, i dirigenti della sinistra e del sindacato, che non vedono nemmeno il dato macroscopico della femminilizzazione del lavoro nella nostra epoca.

Sono d’accordo, a patto che l’esigenza di un riconoscimento maschile della presenza femminile, nelle nostre vite e nella società, nel mondo, non salti il passaggio di una reale “autocoscienza”, personale e, per così dire, culturale, da parte di noi uomini, e non si trasformi nel rischio di un qualche altro “ideale” da perseguire in modo ancora una volta astratto. Intendiamoci, alcuni “ideali”prodotti dal genio maschile – dall’amor cortese e certo romanticismo – sono per me preferibili ad altri, più segnati dalla misoginia. Tuttavia rischiano di eccedere sempre il decisivo passaggio del partire da sé, dal qui e ora e da quello che ci circonda.
Per questo ho cominciato citando le “confessioni” di Gorz che mettono in stretta relazione la sua passione intellettuale, la sua ricerca di formulazioni astratte attraverso la scrittura, con la sua tendenza alla “non-esistenza”, con questo suo sfuggire ad un “ritorno al reale”.
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28 settembre
ore 17.30, Il Circolo dei Lettori
via Bogino 9 Torino
DIALOGO / Le Speranze dell’individuo Uomini e donne. Violenza, amore, politica. Una nuova speranza? Dialogano ANNA BRAVO, MARCO DERIU, ALBERTO LEISS e ROSETTA STELLA Modera BIA SARASINI
In collaborazione con LeggendariaPerchè tanti uomini sostengono di amare le donne, eppure sono violenti, spesso fino all’omicidio? Alcuni uomini, riuniti nell’associazione “Maschile plurale”, hanno deciso di rompere il silenzio cominciando a parlare di sé, del proprio modo di vivere i sentimenti, l’amore, la sessualità. È un modo per rimettersi in gioco, aprendo nuove strade al dialogo fra uomini e donne per superare la logica del dominio nell’intimità quotidiana. Non comincia forse da qui la speranza per una nuova politica?

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