Non ha perso tempo Elvira Savino, neoeletta del Pdl. Ha scritto subito a Dagospia, il sito più pettegolo e più avvelenato, che tutti consultano e che quasi nessuno ammette di visitare. Piantatela, ha scritto, (ed è stata puntualmente citata dal Corriere della sera, 18 maggio), non sono Alice nel paese delle meraviglie e neppure la pin-up di Montecitorio, “ho 30 anni, una laurea in economia, un master e 5 anni di esperienza fra l’ufficio stampa di un partito e un mensile”.
La ragazza è decisa e super impegnata, come ce la descrive Marianna Rizzini su Il Foglio (17 maggio), anche perché sta per sposarsi e, nonostante le scarpe Gucci col tacco di 12 cm, “corre su e giù per l’Italia per i preparativi” e poi il Parlamento e il collegio e i fotografi e pure le interviste.
Ci inzuppano il pane i giornali, internet e Youtube sulle “bambine” deputate e ministre, riesumando il loro vicinissimo e, a volte, conturbante passato. Così a Michela Vittoria Brambilla tocca rivedersi in tenuta sadomaso, guantoni, minigonna e occhiali neri in un night spagnolo. “Un agguato della memoria”, scrive impietoso Filippo Ceccarelli su Repubblica (18 maggio), che ricorda anche le foto osè di Mara Carfagna, i nudi della Mussolini, il calendario della Santanchè e le foto provocanti di Fiorella Ceccacci.
Facile fare ironia su queste “nudità istituzionali” e ti verrebbe da dire che i più felici dovrebbero essere i contestatori della “casta”, i professionisti della trasparenza, visto che finalmente la società civile è andata al governo e le trentenni hanno una storia di ragazze di oggi e non vengono dai seminari delle Frattocchie.
“Ho fatto la giornalista e sono stata anche ad Abu Dhabi durante l’operazione Desert storm”, si difende la Brambilla (Il Giornale, 19 maggio). Ma questo video non c’è su Youtube. In realtà non è la presunta incompetenza, o le idee conservatrici, ad eccitare gli animi, ma come sempre sono i corpi. I corpi delle donne. Oggetto di irrisione quando sono severi e non vogliono ( o non possono) giocare la carta della seduzione, o di guardonismo svalorizzante se si tratta delle belle del partito berlusconiano.
Spiace che anche tra le donne si cada in questo gioco che più maschile non si può. A fronte, infatti, di una Paola Concia che polemizza, come altri esponenti del movimento gay, con Carfagna per quanto ha detto sul Gay Pride e sui diritti delle coppie omosessuali (Corriere della sera, 18 maggio) trovi, sul Paese delle donne on line, Chiara Palmisani che attacca la nuova ministra perché “ex soubrette”, “ancella di Silvio”, “donna oggetto”, “ragazza immagine”.