All’inizio avevamo un po’ di imbarazzo a confessarlo tra di noi. Poi quando i nostri giovani figli sono andati a festeggiare ai piedi del Campidoglio la vittoria di Alemanno sindaco, le telefonate si sono susseguite accorate. Mamme di sinistra con figli di destra. All’inizio pensi che sia un capriccio da adolescenti e stai solo attenta alle eventuali esagerazioni (leggi fanatismi da fasci stelli, pronta a insegnare che la destra del presidente della Camera ha abiurato dagli orrori del passato); poi cerchi il “dialogo costruttivo” quando il figliolo ti dice che ha iniziato a frequentare il circolo municipale di An e gira con la fascia nera al braccio nel giorno della commemorazione delle vittime delle foibe. L’amico già adulto ti conforta dicendo che anche lui giocava in tenera età a fare il destrorso ma poi tutto è cambiato; ma quando l’amica al telefono ti confessa distrutta dal rimorso di aver nascosto la tessera elettorale al figlio diciottenne per evitare un altro voto di Forza nuova al ballottaggio romano, ti arrendi all’evidenza e la compiangi di tutto cuore.
Ricordando un celebre articolo di Michele Serra che a proposito dei figli adolescenti scriveva: “Ero pronto a ogni cosa, anche alla droga, ma non a tutto questo…”, cerchiamo di capire al di là dei personalismi come sono i giovanissimi di destra che abitano le nostre case. E scopriamo che nei circoli locali di partito vengono invitati a non fare fesserie, a giocare al fascista solo privatamente, perché ora sono al potere e non possono mostrare “debolezze nostalgiche”. Parlano di edilizia popolare e igiene urbana, discutono se è giusto che le madri straniere possano iscrivere i figli all’asilo, togliendo posto ai bambini italiani. Al piccolo gruppo è stato proposto di offrirsi volontari per regolare l’uscita dei bambini delle scuole elementari di quartiere.
Detto così, si tratterebbe “solo” di diversità di opinioni, robetta come i diritti umani, le leggi che regolano la migrazione e così via. Ma tu non diresti mai che ti si rivolta la coscienza perché sei democratica e le diversità in casa le rispetti, come no. Il difficile è quando il gruppo che anima i pomeriggi a casa tua sostiene beato di non pagare il biglietto dell’autobus “perché i trasporti a Roma fanno schifo”, che tanto non funziona niente e dunque evadere le tasse è un modo di essere “tosti“ e oggetto di ammirazione. No, qui proprio non ce la fai, perché l’assenza di senso civico che nella tua casa sembra svilupparsi in maniera inversamente proporzionale alla tenace perseveranza del tuo. E allora cerchi di trovare un varco, dialogare, sforzarti di insinuare qualche crepa nelle convinzioni del figlio, sperare in cuor tuo che qualcosa cambi e infine augurarti che perlomeno l’onestà resti salva.
Le madri di sinistra hanno sbagliato qualcosa? Non credo, onestamente. Anche se mi dico che dovrei essere più british e rispettosa delle scelte del minore, spero che si ravveda. Per passare a cosa?