Probabilmente, succederà poco o niente alla teca di Richard Meier che contiene l’Ara Pacis.
E’ anche possibile che l’opera sia simbolicamente esagerata, nel senso dell’eccesso, dello spreco con cui viene imbalsamato quel bassorilievo facendo diventare “cosa da vedere“ il suo contenitore. E non il contenuto.
E’ più che probabile che “l’intenzione estetica“ (quella che va cercando nel suo libro “La città come opera d’arte“ lo studioso di estetica delle città Marco Romano) di Meier risulti invasiva a molti architetti che forse ne invidiano la supponenza.
Il gusto segue degli sviamenti retorici complicati, per cui, se non mi piace un museo, se non apprezzo l’arte contemporanea, sarò sempre pronta a dire: “Ma non sarebbe stato meglio investire quei soldi in un ospedale?“ Così come il cantante (Adriano Celentano) disquisisce sul grattacielo di Libeskind alla ex Fiera di Milano e sostiene che non bisogna proprio costruirne. Quasi che Milano non debba il suo “guardare in alto“ alla Torre Velasca o al Pirellone.
Discutere su episodi urbanistico-estetici ha un interesse per farci capire dove viviamo, a quale modello ci ispiriamo. Ma a Roma è successo qualcosa di diverso. Un sindaco nemmeno insediato, immemore della stratificazione di questa città dove il passato è stato per molto tempo venerato senza mai osare, senza mai provare a unirlo a una società del XXI secolo, annuncia di voler spedire in periferia la teca.
A dire la verità, sempre di Meier c’è già una bellissima chiesa, Dives in Misericordia (scelta tra cinque progetti dal Vaticano), con le sue vele nude che si erge sulla piazza di Tor Tre Teste. Allora, si potrebbe considerare l’idea del sindaco appena insediato un omaggio alle periferie disgraziate. Temo che non sia così. Che non ci sia pensiero o ragionamento culturale dietro.
Ma solo “una questione di gusto“. Di gusto del primo cittadino.
Ora, può un sindaco di tutti (questo ha promesso, pur venendo da una storia che ha portato un torto enorme a una parte degli italiani) muoversi con questa pesantezza?
Comunque, uno così non può essere il mio sindaco.