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Microcritiche / Ti piace vivere al Rione Traiano?

12 Giugno 2019
di Letizia Paolozzi

Selfie – Film di Agostino Ferrente. Con Alessandro Antonelli e Pietro Orlando.

Esistono tanti modi di essere giovani a Napoli quanti sono i rioni, i quartieri, le municipalità. I più fortunati “faticano”; gli altri sperano di “faticare”. Qualcuno spaccia e impara a sparare. In molti fingono di sparare.
Nel Rione Traiano vivono Alessandro e Pietro. Hanno la stessa età di Davide Bifolco. Ma lui morirà in una sera d’estate quando il quartiere si svuota e rimangono solo le telecamere di sicurezza: dimostrazione per assurdo della presenza dello Stato.
A Davide Bifolco ha sparato nel 2014 un carabiniere (colpo in canna e senza sicura) perché girava con il motorino senza casco; perché non si era fermato all’alt; perché somigliava a un latitante. Dopo la sospensione della pena al carabiniere, il fratello di Davide è morto di crepacuore.
Dopo la guerra, arrivarono al Rione Traiano gli sfollati delle baraccopoli di via Marina. Adesso, le strade, le piazze, le case disegnano la mappa di un tessuto sociale sfilacciato.
Il film, girato con l’asta e l’I-Phone, cattura i dettagli del quotidiano, le ore dissipate dell’adolescenza. Il regista ha guidato i ragazzi che si sono ripresi con il video-selfie; li ha raccontati con un’opera di montaggio acchiappando le parole di queste esistenze maltrattate dalla vita.
Come tanti, Pietro ha lasciato la scuola. Non voleva imparare a memoria “L’infinito” di Leopardi che adesso vede lì, dietro quel muro invisibile che lo esclude dal resto del mondo.
Alessandro si ingozza di patatine. Non trova una ragazza perché i grassi alle ragazze non piacciono. D’altronde, loro sono curate. Hanno le unghie istoriate, i capelli lunghi, gli occhi grandi. Sperano di sposarsi “per amore” e se i mariti finiranno in galera, per amore li aspetteranno “dieci, pure venti anni”.
In questa società non accogliente, s’impara presto a limitare i desideri. Se lavori da ragazzo di un bar (Alessandro) oppure ti eserciti a casa in attesa di diventare parrucchiere (Pietro), mica puoi sognare di avere un giorno una casa a Posillipo. A sognare “ti fai solo del male”. I rapporti di forza economici e politici sono quelli che sono.

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