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A caccia di Grilline

11 Maggio 2012
di Monica Luongo

Chi si riconosce nei Grillini? Gli esperti ancora si stanno rompendo la testa e io pure, curiosa, ho obbedito a Beppe Grillo che dava dell’idiota ai giornalisti che continuavano a chiedere il programma del Movimento 5 stelle e così sono corsa a leggerlo. Bene. Finanza, economia, energia pulita (molta), lavoro (pochino), istruzione (pochina), ma soprattutto niente che sia “sessuato”. Senza andare nel femminismo più spinto, penso a braccio: le coppie di fatto, i matrimoni gay, la fecondazione artificiale, l’aborto, la violenza (e non voglio toccare pensioni e reddito di cittadinanza), figuriamoci la differenza. Insomma, si sarebbe detto un tempo: come si declinano i Grillini, ma soprattutto le Grilline?

Ho provato a digitare sul motore di ricerca quest’ultima parola, ho trovato un foto e un divertente intervento di un giovanotto postato su un forum, che domandava alle amiche “Come faccio a rimorchiare un Grillina”? Ovvero, di cosa devo parlare? Già, perché anche il rimorchio richiede un po’ di istruzioni. Dove sono le donne nel movimento, c’è stata qualche dirigente, qualche candidata? Non vorrei prendermi una reprimenda da Grillo perché non sono stata attenta, ma non potendo andare a i comizi nelle città dove si è votato, mi è ancora difficile trovare risposte. Forse, mi sono detta, ce n’è qualcuna nel gruppo di Snoq, ma al momento le donne di Snoq si palesano in quanto tali e basta.

Insomma, mi viene da dire che anche stavolta non ci sono, non c’ero e forse non ci sarò: voglio dire che non mi sono sentita rappresentata quando ero una lavoratrice con una busta paga, madre single con la bella cifra di 80 euro annui di detrazioni fiscali (nemmeno due mesi di pannolini); quando sono rimasta senza lavoro e ne ho dovuto inventare un altro, costretta a prendere la partita IVA per poter lavorare e poi per vedermi classificare nel mucchio degli evasori. Non mi sono sentita rappresentata negli anni di scuola di mio figlio (una esperienza da dimenticare). Non ci sono oggi, perché nel nuovo pacchetto lavoro e pensioni io non rientro, in breve io non sono né un soggetto, né una categoria. Perché, in base a queste premesse dovrei sentirmi rappresentata in vecchiaia? Mi confortano un po’ – lo ammetto – i “lavoratori della conoscenza”, canonizzati da Sergio Bologna, Aldo Bonomi, la Libreria di Milano e altri e rappresentati da ACTA, associazione dei consulenti del terziario avanzato, che appunto hanno dovuto chiedere un incontro a Elsa Fornero perché non erano stati invitati a nessun tavolo delle trattative. Praticamente sono nelle loro mani.

E allora, se i Grillini hanno spazzato via i sondaggi in molte città, se pare abbiano il divieto di apparire di fronte alla stampa, ci sono le Grilline? E se ci siete, dove e cosa fate? Magari potreste rappresentarmi….

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