Merci / Desideri

produrre e consumare tra pubblico e privato

Quando le donne guadagnano più dei maschi

20 Maggio 2010
pubblicato su "Europa" il 19 maggio 2010
di Franca Fossati

Quali sono i paesi europei dove c’è il maggior numero di coppie in cui la donna guadagna più dell’uomo? A buon senso verrebbe da dire la Germania o la Gran Bretagna. Sbagliato. La quota più alta di donne in vantaggio si trova nell’Europa dell’Est (Slovenia, Ungheria, Polonia e Lettonia), la Finlandia è al quinto posto e l’Italia è, inaspettatamente, a metà classifica, prima della Gran Bretagna.
Ci informano su questi “record” Francesca Bettio e Alina Verashchagina sul sito inGenere.it, dove si ragiona al femminile sui numeri dell’economia e delle statistiche. Ragionando sui numeri appunto, si scopre che il 16, 1 per cento delle coppie italiane dove le donne guadagnano di più, (un gruppo ristretto, ma un sorpasso significativo sul piano simbolico), si spiega con la scarsa diffusione del part time e con il fatto che sul nostro mercato di lavoro si spendono soprattutto donne con livello medio alto di istruzione.
Infatti l’altra faccia della medaglia è che da noi nel 37 per cento delle coppie lavora solo lui. E non è questione di libera scelta. Basti pensare che a Roma 4 bambini su 10 sono esclusi dagli asili nido. Le domande ammesse sono per quest’anno poco più di 4 mila a fronte di una richiesta di quasi 8 mila (Il Messaggero, 13 maggio).
La media nazionale, secondo una ricerca della Coldiretti, è ancora più bassa: solo un bimbo su 10 ha la possibilità di accedere a un asilo nido pubblico, il 17 per cento al Nord, il 4 per cento al Sud (Repubblica, Affari e Finanze, 5 maggio). Inoltre, secondo una ricerca dell’Isfol sulle cause dell’inattività femminile, oltre la metà delle donne inattive sarebbe disponibile a lavorare fino a 25 ore settimanali, sostanzialmente con un part-time, e fra queste circa il 38% accetterebbe un lavoro per un reddito netto fra i 500 e i 1.000 euro al mese (Adnkronos.com/IGN/Lavoro).
Per restare sui numeri, lo sapevate che in Lombardia su 90.820 piccole imprese, una su cinque è guidata da donne? E che queste ultime hanno resistito alla crisi molto meglio degli uomini, in tutta Italia e non solo nella Padania? Lo dice l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza che ha organizzato per domani (oggi per chi legge) gli “Stati generali dell’imprenditoria femminile” (Il Giornale, 17 maggio).
Un ultimo dato, a rafforzare l’idea che sarebbe un bene, per tutti, tanto più in una situazione di crisi, puntare sui talenti femminili: le donne leggono più degli uomini. Molto di più, dice l’Istat. In tutte le fasce di età, ma in particolare tra i 20 e i 24 anni dove la quota delle lettrici supera il 66 per cento, mentre quella dei lettori si attesta al 39,2 per cento (Asca.it, 12 maggio).

Featuring Recent Posts WordPress Widget development by YD