Merci / Desideri

produrre e consumare tra pubblico e privato

Donne, motori e uomini in vestaglia

18 Novembre 2008
Rubrica pubblicata su "Europa" il 4 novembre 08
di Franca Fossati

Mondiale di Formula uno: “Ecco le magnifiche sette: hanno carrozzerie fuoriserie, adorano gli specchietti, ma nessuna è rimorchiabile”. Automobili? No. Ragazze. Fidanzate, mogli o amanti dei piloti. Una più carina dell’altra. Una pagina intera su Il Giornale (3 novembre), foto e commenti. Del tipo: “Intestatario: Lewis Hamilton. Immatricolata: Honolulu. Caratteristiche: 90-62-92 di volumetria. Pregi: riccamente equipaggiata”. Eccetera.
I “pregi” della fiamma di Raikkonen? “Spettacolari soluzioni aerodinamiche”. E quelli della fidanzata, “pezzo da collezione”, di Timo Glock? “Tutti quelli della trazione anteriore”. Insomma, scrive Massimo M.Veronese, “un giardino di incanti parcheggiato appena fuori dai box”.
Ci risiamo: “donne e motori” come da manuale della vetero femminista. Il titolo della paginata è: “Hamilton supera Massa anche sulle curve”. Roba da ridere. O da piangere. Ovvero: ecco come si torna ai valori tradizionali, liberi dal politicamente corretto. Non solo quando si parla di sport.
Basti vedere le delicate allusioni che un’altra firma de Il Giornale, Paolo Guzzanti, riserva nel suo blog a una ministra del suo partito (paologuzzanti.it). Ma questa è la versione pop dei tempi che corrono. Se si lascia il bar sport per luoghi più raffinati, si scopre che sempre , nei momenti difficili, ( e la crisi del capitalismo è un vero momentaccio),“l’uomo elegante si attacca al passato”. Cerca, cioè, di “consolarsi (almeno un po’) con la moda e il suo esasperato bisogno di bellezza e diventa l’unica cosa possibile in tempi di tregenda: un vero decadente, di modi e di pensiero”.
Così su Style, il mensile portapubblicità del Corriere della sera, rivolto al pubblico maschile, si racconta che mentre la sterlina vacilla “in Inghilterra i neo vittoriani riscoprono lo stile austero-raffinato”, mentre in Francia cresce la tribù dei “neo-proustiani” e “dilagano letture di primo novecento, teatri, cache-col di seta e vestaglie” .
L’articolo è scherzoso, (ma non troppo), un pretesto per presentare ciabattine preziose e personaggi di presunto successo. Come l’antiquario Fabrizio Moretti che ama “l’arte, i cavalli e le belle donne” o il giornalista Oscar Giannino che giustamente rivendica il suo primato nel vestire dandy. Inevitabile che, accanto all’ uomo decadente, torni la “donna clessidra” con le “curve” (e così rieccoci al bar sport) al posto giusto.
Ce lo assicura Vanity Fair con l’aiuto di Demi Moore, Renée Zellweger e Salma Hayek che hanno deciso di non farsi ossessionare dalla bilancia.

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