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relazioni politiche, dal quartiere al mondo

Lettera alla sinistra

7 Dicembre 2007

È tempo che la Sinistra sia una sola casa per tutti e tutte.

Siamo donne con storie diverse, ciascuna convinta della necessità di una Sinistra unita, ci prepariamo agli Stati Generali tra ottimismo e preoccupazione. Speriamo che sia l’occasione per dare vita a una politica nuova, eppure temiamo le decisioni già prese, che si accontentano di una Federazione. Un progetto apprezzabile, forse l’unico praticabile. Ma che non ci convince, ci sembra troppo grande il rischio che sotto l’ombrello della federazione ciascuno continui a coltivare il proprio mondo. Non ci appassiona questa politica di uomini soli al comando, non funziona. Non è la politica che sta a cuore a chi desidera trasformare, innovare la Sinistra, è una politica vuota, inefficace che della politica ha prodotto la crisi, la perdita di autorevolezza e di senso che ci circonda. Crisi da cui non siamo indenni, noi sinistra, chi lo pensa si illude.

Siamo interessate a percorsi politici che non inventino a tavolino nuovi leader – uomini – con l’idea di risolvere in una persona il degrado in cui siamo immersi. E sosteniamo uno stare insieme che non cancella le individualità e trova una strada comune, condivisa, proprio perché sappiamo per esperienza quanto sia difficile e insieme fondamentale prendere la parola in prima persona, non delegare a nessuno e a nessun apparato pensieri e responsabilità, per questo prendiamo la parola insieme, ciascuna a partire da sé. Anche agli Stati generali. Perché ora per una Sinistra forte e costruttiva è il tempo del coraggio e dell’immaginazione. Per trovare idee e pratiche politiche di civilizzazione e libertà che ci portino fuori dal questa società in disfacimento in cui prevalgono denaro e potere, un mondo di slegami. Per inoltrarsi con coraggio sulle vie dell’invenzione sociale condivisa e costruire una politica che si intrecci alla vita.

Ecco, ripensare la politica a partire dalla vita. Queste sono le nostre parole chiave. Una politica di sinistra per cui le questioni economiche, dall’aumentare salari e stipendi alle macrocompatibilità sono fondamentali come l’allevamento dei bambini, la cura degli anziani, o la formazione continua. Perché anche il lavoro cambia, non è più il lavoro fisso del passato ma non può essere la schiavitù di chi non sa quanto guadagna e per quanto tempo. Una politica che si prende cura della terra che abitiamo, come dei diritti di ciascuno e ciascuna, di chi è nato nel nostro paese e di chi vi arriva con un progetto di lavoro e di benessere per sé e la propria famiglia, una politica che vuole rendere possibile a tutti la libertà delle convinzioni e delle fedi, delle scelte di vita. Una politica che ha tra i suoi cardini la laicità, ne fa una propria bandiera, non per rivendicare principi astratti ma nella ricerca di un vivere insieme in questo nostro paese che sia nello stesso tempo praticabile da tutti e tutte e rispettoso di ciascuna e ciascuno. Una politica che guarda senza paura o barriere ideologiche ciò che è al centro della stessa esistenza umana: i corpi delle donne e degli uomini, i modi in cui vengono al mondo e vivono, in famiglia, da soli, nella scelta delle diverse convivenze, nelle diverse età della vita. Una politica che nelle relazioni internazionali non accetta la globalizzazione come strumento di dominio, una politica che rifiuta la guerra. Nella speranza che la non-violenza diventi una pratica diffusa, una nuova capacità di affrontare conflitti senza alimentarli, prima di tutto in casa nostra. Una politica che fa della violenza sulle donne una questione centrale per tutte e tutti. Per questo auspichiamo che gli uomini prendano la parola sulla violenza maschile, come già alcuni fanno, senza rovesciare le proprie responsabilità sulle donne o cercare invece soluzioni fondate sulla forza.

Gli Stati generali della Sinistra saranno un incontro vitale, davvero l’occasione per fare sinistra nel ripensare la politica a partire dalla vita, solo se saranno un processo aperto, non precostituito, se non saranno l’ennesima approvazione celebrativa di decisioni già prese, la ripetizione di quei rituali di cui il ceto politico si nutre e che allontanano dalla politica tutti gli altri, prima di tutto le donne.

Per questo ci dichiariamo coinvolte, responsabili, pronte con la nostra visione, la nostra esperienza a orientare questa politica. Il nostro è un atto di fiducia, vogliamo condividere con tutti questo nuovo farsi della Sinistra, consapevoli che non ci sarà cambiamento, non si farà una sinistra plurale, una nuova costituente, senza volti e voci di donna.

Maria Chiara Acciarini, Fulvia Bandoli, Maria Luisa Boccia, Gloria Buffo, Elena Del Grosso, Cecilia D’Elia Laura Gallucci, Lidia Menapace, Nicoletta Morandi, Pasqualina Napoletano, Marisa Nicchi, Isabella Peretti, Silvana Pisa, Tamar Pitch , Giulia Rodano,Bia Sarasini, Alba Sasso, Maria Vittoria Tessitore, Antonia Tomassini, Lalla Trupia, Luana Zanella, Katia Zanotti, Grazia Zuffa

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