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relazioni politiche, dal quartiere al mondo

Sei sposata? Niente scuola
Diritti delle donne in Afghanistan

13 Giugno 2007
Questo articolo è stato pubblicato su Europa il 13/6/2007
di Franca Fossati

Zakia Zaki, giornalista afgana, direttrice di “Radio Pace” è stata uccisa la scorsa settimana nella sua casa a Jabel Serrai, davanti al figlio di 8 anni. Secondo l’Associazione dei giornalisti afgani era stata minacciata di morte da alcuni leader locali. Troppo “moderna” per i loro gusti. In particolare Zakia, che era anche preside di scuola, aveva duramente criticato la legge che vieta alle donne sposate di frequentare le scuole secondarie. Il motivo? Proteggere le ragazze nubili dal conoscere cose riguardanti il sesso attraverso i racconti delle compagne maritate (www.deltanews.it). Il governo consente però alle sposate di partecipare come privatiste agli esami finali. (www.women.articolo21.com). Pochi giorni prima era stata uccisa un’altra giornalista, Shakiba Sanga Amaj, volto conosciuto di una tv locale. Anche lei impegnata, scrive Mimmo Candido su La Stampa (7 giugno), in un lavoro di denuncia del degradato clima politico del paese. Pare che Shakiba sia stata punita con la morte per aver respinto un pretendente.
Joya Malalai, giovane deputata, venti giorni fa, aveva attaccato in Parlamento i signori della guerra, accusandoli di essere “peggio dei maiali e delle vacche”. E’ stata espulsa, racconta ancora Candido, e minacciata di morte.
Alka Sadat, studentessa afgana di Herat, ha girato un documentario sulla condizione delle donne. In particolare su quelle che si danno fuoco per sfuggire a matrimoni combinati con uomini anziani e violenti. Intervistata da Aki-Adnkronos International, Alka riconosce che con la caduta dei talebani la situazione delle donne è molto migliorata. Nelle città. Ma nelle campagne è rimasta uguale. . Il suicidio rimane l’unica via per porre fine alla violenza. Il suo documentario, presentato a Trevignano, al Festival dei corti, con il titolo “Afghanistan mon amour”, (Il Paese delle donne on line). Senatrici di centrodestra e centrosinistra del “Gruppo di contatto donne afgane”, hanno firmato un documento (www.cooperazione.agi.it) per chiedere che i diritti delle donne trovino spazio nella Conferenza internazionale sulla giustizia e lo stato di diritto in Afghanistan. Si terrà a Roma il 3 e 4 luglio.

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